Come superare la quarantena, milanese edition



Per la nascita del portale dedicato alle esperienze da vivere a Milano, tiportoqui propone cinque piccoli suggerimenti per distrarsi durante la quarantena

Diciamocelo, è davvero difficile vivere questo particolare momento storico. Le preoccupazioni della vita di tutti i giorni, amplificate e rese ancora più drammatiche dalla situazione attuale, si aggiungono alla necessità di dover stare quanto più possibile chiusi in casa.
Per ridurre al minimo, per quanto nel nostro piccolo, il binomio clausura più preoccupazioni, abbiamo pensato ad un elenco di cose da vivere anche in casa.

Noi di tiportoqui siamo specializzati su Milano, quindi il nostro elenco sarà prettamente milano-centrico, ma può essere facilmente adattato ad ogni realtà, prendendo spunto da questa lista.

– Un film. Generazione mille euro
Si inserisce nel filone narrativo sullo stile Tutta la vita davanti, storie di giovani precari (brillanti e meno brillanti) costretti ad accettare condizioni sfavorevoli, lavori che non piacciono, pur di arrivare a fine mese. Se il primo era ambientato a Roma, con una Sabrina Ferilli cruda e spietata, questo film si inserisce in una Milano pre-Expo (il film è del 2009) e ci regala delle scene con Paolo Villaggio, qui mentore e professore di Matteo, il protagonista.
“Sei mesi di contratto, quando va bene, poche possibilità, zero soldi, niente futuro”, ricorda niente?
La città fa da sfondo alla vita di questi ragazzi, e anche se il tema è “l’incertezza”, il film riesce a far ridere e sorridere, arricchito dalla colonna sonora cantata da Elisa: brividi.

– Un gruppo musicale. Elio e le Storie Tese
Elio, milanese doc, e la sua band. Non potevamo non scegliere la sua musica eclettica, divertente, dirompente e spiazzante. Born to be born, La terra dei cachi, La canzone monotona, le hit che più ci sono rimaste nel cuore. Dal 2017 la band si è ufficialmente sciolta, dopo 37 anni di onorato servizio, ma c’è da dire che di tanto in tanto si riuniscono per ospitate televise e reunion.
La lista di artisti milanesi è lunga e l’esclusione di uno o dell’altro talento è una sentita responsabilità. Elio, col bagaglio musicale che lo accompagna, è però il compagno perfetto se si vuole, almeno per un attimo, distrarsi e lasciarsi trasportare da melodie uniche.

– Un libro. Il Ponte delle Sirenette
È un romanzo del 2011 di Giuseppe Pedrali. Il racconto ripercorre, attraverso la storia di alcuni personaggi, la Milano pre e post bellica, arrivando fino agli anni ’80.
La storia inizia con il ritrovamento di una bambina sul Ponte delle Sirene nel 1923, all’epoca ancora sui Navigli, oggi in Parco Sempione. La bambina, affidata ad un orfanotrofio, viene chiamata non a caso Sirena.
Non stiamo a svelare troppo, il romanzo da storico prende lentamente le pieghe di un giallo, andando, attraverso la vita di Sirena e di chi le sta intorno, ad esplorare Milano nei suoi usi e costumi e pian piano anche il resto della Lombardia.

– Una ricetta. Risotto al salto
La ricetta milanese per eccellenza, dopo la cotoletta, è il risotto. Qualsiasi tipo di risotto (anche se il must resta il risotto allo zafferano, che non a caso è il risotto alla milanese) contempla la famosa “onda” che determina la bravura del cuoco e la riuscita del piatto. Chiunque abbia mai fatto un risotto avrà ben in mente la preoccupazione che accompagna gli ultimi 10 minuti di preparazione: avrò messo abbastanza brodo? Avrò esagerato col brodo? Il riso scuoce? E l’onda? Farà l’onda?
Non c’è momento di tensione più grande e non c’è soddisfazione migliore del vedere il proprio risotto muoversi in quell’esatta sequenza, quella che poi crea l’onda, appunto.
Bene, un grado di difficoltà in più: dopo aver fatto tutta questa fatica bisogna tornare sul tegame e creare un composto compatto, che faccia una crosticina perfetta, che non si rompa al momento del rovesciamento.
Il risotto al salto, oltre ad essere una ricetta tipica di questa città, è un ottimo metodo per riutilizzare e non sprecare il cibo, può essere infatti preparato con tutte le tipologie di risotto avanzate, purché sia fatto raffreddare bene, dando tempo agli amidi di incorporare e asciugare tutta la componente umida del piatto.