Un comunicato stampa dell’Autorità per l’Energia, datato 2 dicembre, aveva sancito la riforma dell’energia elettrica, in vigore dal 1° gennaio 2016.
Nonostante esistano numerose tariffe di energia elettrica sul mercato italiano, la riforma dell’energia era necessaria, non tanto per ragioni economiche, quanto per motivi di trasparenza delle bollette energetiche.
La versione definitiva, varata dall’Autorità per l’Energia appunto nel mese di dicembre, è il risultato di due consultazioni tenutesi a febbraio e giugno, e non è molto differente dalle precedenti proposte, che, ricordiamo, avevano suscitato i dubbi di politici e ambientalisti.
I principali obiettivi della riforma: trasparenza ed efficienza
Con la riforma si promuove la cosiddetta elettrificazione dei consumi, favorendo l’installazione di apparecchiature elettriche più efficienti, come, ad esempio, le pompe di calore, che attualmente faticano a essere installate a causa degli elevati costi di impiego, e di aumento della potenza installata (spesso necessaria per queste apparecchiature). Per questi motivi, l’Autorità per l’Energia ha previsto l’azzeramento transitorio dei costi (30 euro) che il consumatore sostiene per aumentare la potenza installata, così da poter utilizzare le apparecchiature più efficienti.
Per quanto riguarda la trasparenza, e quindi tutto ciò che riguarda le bollette della luce, l’Autorità ha voluto promuovere bollette più chiare e cost-reflective, così da incoraggiare i consumatori a partecipare maggiormente al mercato dell’energia elettrica. In che modo si ottiene questo scopo? Semplice, con un’efficace identificazione tra spesa e consumi, in modo che non ci siano discrepanze o incongruenze.
Riforma energetica: quali saranno le prospettive future?
In 2 anni la riforma dovrebbe superare la progressività tariffaria attraverso una serie di interventi sulla tariffa a remunerazione dei servizi di rete; anche i costi di misura, commercializzazione e distribuzione subiranno modifiche: saranno coperti in quota fissa pro-cliente e in quota potenza. Infine, la remunerazione dei costi per i servizi di trasmissione, la componente più rilevante della remunerazione per i servizi di rete, avverrà solo in quota energia (€\kWh) .
La riforma dell’energia elettrica, adottata in più fasi e non in una sola drasticamente, sarà a regime entro il 2017.
Intervenendo sulla tariffa a remunerazione degli oneri generali di sistema limiterà a 2 gli scaglioni di consumo e eliminerà la progressività della quota energetica.
Questo secondo insieme di interventi, che saranno effettivi dal 1° gennaio 2017, riguarderà i soli consumatori residenti. Per i non residenti sarà invece mantenuta l’attuale struttura della tariffa a copertura degli oneri generali di sistema, vedremo se le evoluzioni del mercato miglioreranno le condizioni energetiche dei consumatori italiani.
In attesa che la norma prenda sempre più piede, ricordiamo che i consumatori possono comparare le tariffe di energia elettrica su SuperMoney, primo comparatore accreditato AGCOM per la trasparenza e la veridicità dei servizi offerti.