Dal primo gennaio cambiano i documenti e le informazioni che devi presentare per richiedere l’ISEE, lo strumento che di fatto misura la situazione economica di una famiglia. Queste modifiche rientrano nei principi che hanno condizionato l’ISEE anche l’anno scorso: se, infatti, nel 2014 bastava un’autocertificazione per elencare i propri averi patrimoniali, immobiliari e reddituali, nel 2015 furono richieste più informazioni e documenti nell’ordine della lotta all’evasione. Quest’anno s’inaspriscono ancora di più i controlli per colpire chi richiede agevolazioni pur non avendone diritto. Il cambiamento più grosso riguarda le carte di credito prepagate che verranno considerate come conti correnti. Ma vediamo un po’ cos’è e come funziona l’ISEE e cosa ne pensano gli analisti del comparatore online SuperMoney di questo cambiamento alle carte prepagate.
Che cos’è e come funziona l’ISEE
Come dicevamo, l’ISEE è uno strumento che misura la situazione economica di una famiglia. Qui rientrano tutti i redditi percepiti nel nucleo familiare, i possedimenti immobiliari, i rapporti bancari e le automobili possedute. L’ISEE serve ad accedere alle prestazione assistenziali agevolate, come le agevolazioni universitarie e scolastiche, le riduzioni dei ticket sanitari, la social card etc.
Per richiederlo serve presentare ai CAF, Centri Assistenza Fiscale, diversi documenti:
- Il CUD;
- Il 730 o altri documenti che attestino i redditi dei membri del nucleo familiare;
- la DSU, dichiarazione sostitutiva unica, un’autocertificazione con cui ci si assume la responsabilità di quanto dichiarato;
- i libretti degli autoveicoli posseduti;
- vari documenti bancari tra cui il saldo al 31 dicembre, la giacenza media dei conti correnti, i libretti di risparmio etc.
Cosa cambia per le carte di credito
Quache anno fa sono nati una serie di prodotti bancari alternativi al conto corrente che permettessero agli utenti di averne gli stessi vantaggi ma senza possederne in pratica uno. Lo strumento che ha avuto più successo è sicuramente la carta di credito prepagata dotata di IBAN, di cui si è subito dotata anche Poste Italiane con la nuova Postepay Evolution.
Lo stesso codice IBAN è stato inserito anche sulle cosidette carte di credito revolving, quelle che ti permettono di restituire il credito fatto dalla banca sugli acquisti effettuati con la carta attraverso delle rate con in più dei tassi di interesse. Insomma, queste carte con codice IBAN sono diventate molto popolari per la loro praticità e comodità, soprattutto per la possibilità di sfruttare il codice IBAN per effettuare bonifici e ricaricarle comodamente senza dover passare attraverso un conto corrente vero e proprio.
Essendo così utilizzate, dal 1 gennaio 2016 per richiedere l’ISEE bisogna recuperare il saldo al 31 dicembre e la giacenza media, oltre che dei conti corrente, anche di tutte le carte di credito intestate ai componenti della propria famiglia, comprese quindi anche le carte prepagate e le carte revolving.