Le traduzioni giurate rappresentano, nel vasto campo che comprende i servizi di mediazione linguistica, un campo di applicazione che può considerarsi molto specializzato: ed è proprio per tale ragione che risulta preferibile fare riferimento unicamente a professionisti qualificati, anche perché tali traduzioni hanno un valore legale importante in molti ambiti (per esempio, per ufficializzare titoli di studio o patenti, ma anche documenti importanti come testamenti e certificati). Va detto, tuttavia, che riuscire a orientarsi in un contesto simile non è esattamente semplice, anche perché nel nostro Paese la figura del traduttore giurato è circondata da dubbi e fraintendimenti.
Ciò è dovuto, tra l’altro, al fatto che in Italia non esiste alcun albo professionale dei traduttori, a differenza di quello che succede in molti Paesi stranieri, e tanto meno un albo professionale dei traduttori giurati. Nella pratica, quindi, si è portati a ritenere che unicamente i traduttori che sono iscritti presso gli albi dei tribunali siano abilitati a effettuare traduzioni giurate (o traduzioni asseverate, a seconda dei casi). Si tratta, però, di un pensiero sbagliato, perché tutte le traduzioni giurate hanno valore legale, anche se non sono state effettuate da una persona iscritta in un albo.
A dare loro calore legale è semplicemente l’ufficialità proveniente dal giuramento che si tiene nel contesto in cui si agisce (lo studio di un notaio, lo studio di un giudice di pace, l’aula di un tribunale, e così via). Per questa ragione non è preciso né corretto parlare di traduttore giurato in Italia: o, comunque, lo si può fare tenendo conto dei chiarimenti appena riportati. Vale la pena di ribadire, dunque, che la registrazione a un albo dei Consulenti Tecnici di Ufficio di un qualsiasi tribunale non cambia il valore legale e giuridico di una traduzione giurata: essa serve ad altri scopi, che non hanno a che fare con le traduzioni.
Per chi volesse qualche esempio concreto per comprendere l’importanza e l’uso di una traduzione asseverata o giurata vi portiamo in caso delle pratiche di emigrazione verso l’Australia. Per avviare le pratica di emigrazione verso questo stato, anche nel semplice caso di un vacanza di studio e lavoro, oppure per una richiesta della cittadinanza australiana è necessario far pervenire all’Ambasciata o agli organi preposti due documenti che vanno tradotti in modo giurato ovvero: il casellario giudiziale ed i carichi pendenti. Due documenti che attestano che il soggetto interessato non ha pendenze giudiziali in corso ed ha la fedina penale intonsa.