Alla Triennale di Milano, per 5 mesi una mostra dedicata all’artigianato coreano come ricerca di un nuovo valore per il “fare manuale” nell’epoca in cui molta della produzione è affidata ai robot. Inaugurazione ufficiale il 12 aprile con la performance del musicista di handpan Jin Sung-eun
“Fare è Pensare è Fare” (Making is thinking is Making) è il titolo della mostra organizzata in occasione dellaXXI Esposizione Internazionale della Triennale del Design a Milano da KCDF (Korea Craft & Design Foundation), emanazione del Ministero della Cultura, Sport e Turismo della Repubblica di Corea. Per il quarto anno consecutivo la prestigiosa Fondazione coreana si ripresenta a partire dal 2 aprile con uno spazio espositivo di quasi 500 mq alla Triennale di Milano. I designer che espongono sono 28 in un incredibile itinerario espositivo che inviterà anche i visitatori a comporre un’opera di “intelligenza collettiva” da esporre. L’esposizione è stata curata Hong Bora, direttrice della Galleria Factory di Seoul e curatrice di mostre internazionali come nel 2015 “Wirkkala Revisited” al Design Museum di Helsinki.
Aperta il 02 aprile, la mostra sarà inaugurata il 12 aprile con la performance dell’artista coreano Jin Sung-eun, tra i migliori percussionisti al mondo di handpan, strumento musicale suonato a mano forgiato in acciaio che genera meravigliose atmosfere. L’esibizione introdurrà i visitatori ad un concetto moderno e raffinato di arte. (Ore 18.00 – Ingresso libero – 1° piano della Triennale).
In un’era in cui molti aspetti della produzione fanno affidamento su computer e tecnologie moderne, la mostra indaga quali siano i significati e i valori trasmessi dall’artigianato e quale sia il suo futuro.
Una ricerca che parte da una citazione tratta dal libro “L’Uomo Artigiano” (“The Craftsman”) del sociologo Richard Sennett, ovvero “Making is thinking” (letteralmente “fare è pensare”) che dà anche il titolo alla mostra.
Grazie ad interviste a numerosi artigiani, designer, artisti, teorici e programmatori, sono state raccolte informazioni sul rapporto che intercorre tra il “fare” e il pensiero (“making & thinking”). Attraverso questo stimolante processo di “intelligenza collettiva”, l’esibizione si pone lo scopo di scoprire un nuovo universo dell’artigianato e di visualizzarlo all’interno dello spazio.
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