Vaginite: che cos’è e come curarla

vaginite


La Vaginite è un’infiammazione dei tessuti della vagina, provocata da infezioni, che riguarda i genitali sia interni che esterni della vulva. Esistono diversi tipi d’infiammazione e ognuno di essi è provocato da cause differenti, tra quelle principali troviamo: la “vaginosi batterica” (Gardnerella) provocata da batteri, la “Candida” causata da funghi, “Trichomonas vaginalis” indotta dalla presenza di batteri, la “vaginite non infettiva” che si determina in seguito all’uso di prodotti irritanti (lavande e spray vaginali, detersivi per abiti, spermicidi…), infine, come riporta il sito vaginite.eu,  la “vaginite atrofica” determinata da scompensi ormonali provocati dall’abbassamento degli estrogeni.

Se si percepisce fastidio localizzato sull’apparato genitale, accompagnato da sintomi quali: prurito intenso, arrossamento, bruciore, perdite di materiale bianco, dolore e irritazione durante i rapporti, leggeri sanguinamenti, odori sgradevoli; possiamo suppore che tale sintomatologia sia provocata dalla Vaginite. La causa principale che provoca l’infezione può essere procurata dalle scorrette abitudini igieniche intime, che induce l’indebolimento della flora batterica vaginale. Questa è popolata dai lattobacilli, microrganismi buoni che agiscono da barriera per la mucosa genitale, contro tutti quei batteri che si presentato nelle normali attività di vita quotidiana, provenienti dall’intestino e presenti sulle mucose. L’equilibrio sostenuto dalla nostra flora batterica, riproduce un ambiente con ph acido; attraverso l’influenza di agenti esterni o interni, si possono creare degli scompensi che in seguito provocano la proliferazione di batteri o funghi, causando la vaginite. Quest’infiammazione può portare, se non curata per lunghi periodi, alterazioni delle barriere protettive e del ph cutaneo, compreso tra 3,5 e 4,5 durante l’adolescenza e 6-7 in età adulta, provocando vaginite cronica e resistente alle terapie; per questi motivi è sempre meglio intervenire in modo tempestivo. I metodi d’intervento posso comprendere diverse azioni su più fronti come le cure farmacologiche, lo stile di vita, il tipo di alimentazione e soprattutto da non sottovalutare la prevenzione che mira alla correzione di cattive abitudini quotidiane. La scelta delle cure più adatte, viene valutata insieme al medico, a seconda della tipologia d’infezione.

Può capitare a volte di avvertire sintomi come: secchezza, prurito vaginale; che si associano generalmente a varie malattie del tratto genitale femminile tra cui secchezza cutanea, un’’eccesso d’igiene, allergie da contatto. Ma per capire da cosa dipende, o meglio da quale fattore questi disturbi sono scaturiti, è necessario consultare il medico. Tuttavia non sempre è possibile ricorrere a un consulto immediato del dottore. In tal caso è bene riuscire a ipotizzare e identificare quale potrebbe essere il problema (in modo tale che il disturbo e i sintomi non si aggravino drasticamente) e tener conto di alcuni consigli preventivi che l’imitino il peggioramento della situazione. Queste raccomandazioni possono tornare utili nel periodo d’attesa tra l’insorgenza della vaginite e la data in cui si svolgerà la visita medica, che consiste nella prescrizione, in alcuni casi dell’utilizzo di terapie farmacologiche, per via orale o locale con principi attivi antimicotici e antibatterici. Quindi per temporeggiare fino al consulto medico o anche come metodo preventivo, è necessario seguire le buone norme d’igiene per evitare l’indebolimento delle difese immunitarie. Al primo posto tra le cattive abitudini ci sono i frequenti lavaggi igienici che superano l’1/2 volte giornaliere, inoltre il detergente non deve essere aggressivo, deve rispettare il ph naturale della zona. L’abbigliamento non è da sottovalutare, infatti l’utilizzo frequente di abiti troppo stretti e attillati, o biancheria intima che non sia di cotone, limitano la naturale traspirazione cutanea favorendo alterazioni batteriche. Anche l’alimentazione può fare la differenza nella cura della vaginite, l’assunzione di probiotici per via orale supporta il sistema immunitario in caso di vaginite batterica; sarebbe opportuno limitare l’apporto di zuccheri raffinati, che ne favorirebbero la proliferazione, evitare gli acolici, i prodotti industriali come formaggi sia freschi che stagionati, bevande gassate, insaccati e caffè; è inoltre utile evitare cibi e spezie piccanti ( peperoncino, pepe) nel periodo acuto dell’infiammazione per minimizzare il bruciore. Nel caso in cui la secchezza vaginale o le irritazioni siano assidue, con il consiglio del proprio medico si può ricorrere all’utilizzo di creme idratanti.