L’uso frequente di detergenti causa la pelle secca?



L’intero apparato tegumentario (costituito da peli, capelli, ghiandole, unghie e pelle, a sua volta suddivisa in ipoderma, derma ed epidermide) ha una funzione fondamentale, ovvero quella di creare una vera e propria barriera difensiva nei confronti degli agenti fisici e chimici esterni, potenzialmente nocivi.
In particolare, i peli e i capelli avrebbero la funzione ancestrale di riscaldare il corpo e trattenere polveri, impurità e pulviscolo; le ghiandole hanno invece il compito di lubrificare, umettare e mantenere anche la temperatura corporea costante (tramite la sudorazione), impedendo alterazioni della barriera cutanea; la pelle, invece, suddivisa in tre strati ognuno con una funzione specifica, rappresenta una vera e propria protezione contro le variazioni ambientali, gli agenti chimici, fisici e le lesioni meccaniche.

Sullo strato più esterno della cute, inoltre, il cosiddetto film idrolipidico (costituito da acqua e lipidi) diventa un rivestimento superficiale in emulsione che ricopre la pelle fornendole la corretta idratazione, elasticità e un pH leggermente acido per contrastare i microrganismi patogeni, generalmente alcalini.

La cute però può ledersi, assottigliarsi, seccarsi e irritarsi a seguito di abitudini poco salutari, come quella di utilizzare troppo frequentemente detergenti aggressivi.
Alla base di questa alterazione vi è la capacità di questi detergenti chimicamente troppo forti, di annientare lo strato lipidico superficiale e di ridurre il contenuto cheratinolitico del film idrolipidico.

Poiché è proprio quest’ultimo che regola il passaggio verso l’esterno e verso l’interno di acqua e altre sostanze, la sua eliminazione o interruzione comporta una diversa regolazione idrolipidica.
La pelle si trova quindi a diretto contatto con le sostanze chimiche dei detergenti che possono comportare eccessiva secchezza e conseguente prurito insistente.

Alterandosi la naturale barriera idrolipidica, l’epidermide viene così esposta anche ad altri agenti patogeni, sia organici che inorganici, innescando tutta una serie di manifestazioni dermatologiche che possono spaziare dalla semplice secchezza a vere e proprie dermopatie.

Già la secchezza delle pelle costituisce un campanello d’allarme, poiché rappresenta la fase antecedente ad una sensibilizzazione maggiore e ad un’esposizione più massiva agli agenti allergogeni, patogeni e chimici (detergenti aggressivi).

A questa problematica sono infatti particolarmente esposte le donne casalinghe, troppo spesso a diretto contatto con detersivi e affini, così come i lavoratori che rientrano nelle categorie delle imprese di pulizie, gli impiegati dell’ambito sanitario o quelli che maneggiano di frequente sostanze chimiche.

Poiché la conseguenza più immediata della secchezza cutanea è il prurito, l’azione del grattamento comporta un’ulteriore aggravamento della situazione, con lesioni superficiali che alterano ancora di più lo strato epidermico.
Il modo migliore per intervenire di fronte ad una secchezza della pelle eccessiva è quello di ripristinare il naturale film lipidico superficiale, non solo eliminando il contatto diretto con i detergenti aggressivi che hanno provocato il problema, ma sostituendoli anche con altri più adatti a rispettare la naturale delicatezza della cute.

Per evitare l’insorgenza di allergie, infiammazioni, infezioni e arrossamenti, bisogna eliminare il prurito ed evitare gli sfregamenti eccessivi.

Altrettanto fondamentale risulta aiutare la naturale ristrutturazione epidermica delle zona più frequentemente esposte ai detergenti comuni (mani, braccia, viso e collo) utilizzando una crema adatta e specificatamente formulata per questo tipo di evenienze.

Come lenire e idratare la pelle secca?

Perché il prodotto sia in grado di riequilibrare lo strato superficiale dell’epidermide dovrebbe contenere sostanze emollienti, lenitive e oleose che fungano anche da protezione e da film lipidico.

Un esempio valido in commercio è la crema Dexeryl, a base di paraffina liquida (2%), vasellina (8%) e glicerolo (15%), perfettamente in grado di idratare e ristrutturare la cute.

Creme come queste vengono definite dermoprotettive perché sfruttano l’azione del glicerolo saturo che idrata a fondo la pelle, mentre la vasellina e la paraffina liquida agiscono ricreando il film lipidico perso, impedendo l’evaporazione dell’acqua assorbita dalla pelle; in più escludono profumi, alcol, lanolina e coloranti.

É proprio questo meccanismo d’azione sinergico che permette a prodotti del genere di diventare davvero efficaci, riducendo sia l’irritazione cutanea che il prurito e conseguentemente la secchezza indotta.