Non c’è niente di meglio che organizzare una bella festa privata a Roma, specialmente nel corso del caldo e avvolgente periodo estivo. Se avete deciso di organizzare una bella festa nella città eterna le primelocation che dovete assolutamente prendere in considerazione sono sicuramente le bellissime ville per feste Roma che offrono la possibilità di affittare delle magnifiche sale in cui organizzare eventi di ogni tipo, dalle cerimonie ai diciottesimi, con i propri amici. Queste sono le migliori location dove organizzare degli eventi a porte chiuse. In questo caso il proprietario della villa vi può riservare anche l’intera struttura senza bisogno di specifiche autorizzazioni. È diverso invece il caso di serate in cui è previsto un dj o una band che suona della musica non originale dal vivo.
Le autorizzazioni necessarie
Vediamo, però, quali sono gli obblighi che si contrappongono ai piaceri della festa e che non si possono trascurare. Accogliere nella propria villa i clienti, in gruppo, rientra nell’attività di tutti i pubblici esercizi come previsto dalla licenza ex articolo 86 del Tulps. Niente di strano fin qui. Un problema può sorgere se l’organizzatore ha in mente di riservare uno spazio apposito per il ballo. Se si organizza un momento davvero specifico di danza valgono le norme che regolamentano normalmente una semplice discoteca. Scatta in particolare l’obbligo di un’ispezione preventiva da parte della Commissione provinciale di vigilanza per i locali di spettacolo pubblico. Per una capienza che supera i cento individui, inoltre, è obbligatorio il certificato di prevenzione incendi previsto dal Dm 16 febbraio 1982.
La musica
Veniamo per finire agli obblighi che concernono la riproduzione musicale. La villa rientra, secondo l’articolo 15 della legge 633/41, nella categoria di quei luoghi all’interno dei quali l’esecuzione comporta il pagamento dei diritti all’autore interessato. Occorre tuttavia fare una distinzione: per la musica radiodiffusa o riprodotta attraverso degli impianti, non esiste un particolare obbligo legato all’evento. Basta un determinato abbonamento periodico, misurato a partire dal tipo di apparecchio utilizzato e dall’esercizio che si possiede, ed è ovviamente a carico dell’esercente del locale.
La differenza scatta a partire dal momento in cui si verifica una programmazione precisa della musica, che si tratti di un dj o di un piccolo concertino. L’organizzatore è tenuto in questo caso a pagare dei compensi calcolati in base alle presenze. La cifra varia anche a seconda della possibilità di riservare anche uno spazio per ballare.