I conti deposito sono un tipo di conto corrente bancario molto usato per far fruttare i proprio soldi mentre sono fermi in banca. Di solito un conto deposito non ha le stesse funzionalità di un conto corrente normale e la somma investita può addirittura essere bloccata per un certo periodo di tempo, senza che tu possa ritirarla o utilizzarla. Per scegliere quello più vantaggioso per i tuoi scopi ti consigliamo di leggere questa guida e di utilizzare un comparatore online come Supermoney, dove puoi confrontare gratuitamente le offerte delle banche e trovare così il miglior conto deposito che fa al caso tuo. Un ulteriore aiuto puoi trovarlo nella guida della Banca d’Italia “Il conto corrente in parole semplici”.
Le caratteristiche del conto deposito
Come dicevamo, con un conto deposito puoi far fruttare degli interessi, con tassi molto più alti rispetto ai conti correnti normale, sulle somme che versi. Generalmente, non comporta canoni ma prevede che tu possegga anche un conto corrente tradizionale sul quale appoggiarsi per spostare il denaro dentro e fuori dal conto deposito. Questo conto d’appoggio può anche trovarsi presso un’altra banca.
Non c’è bisogno di garanzie per aprirne uno e, in caso di conto deposito libero puoi depositare e prelevare liberamente, spostando i tuoi soldi sul conto corrente d’appoggio. Altrimenti, si parla di conto deposito vincolato e viene spesso preferito a quello libero perché presenta tassi d’interesse più alti sui guadagni ma devi accettare di, appunto, vincolare la tua somma. In questo modo, non potrai prelevare i soldi prima della scadenza del vincolo, pena la perdita degli interessi maturati o il pagamento di penali incluse nel contratto.
Avendo funzionalità limitate, un conto deposito non può essere abbinato al bancomat o alle carte di credito poiché l’unico modo per versare o prelevare soldi è utilizzare il conto corrente d’appoggio.
Cosa valutare prima di aprire un conto deposito
Mettendo a confronto i conti deposito devi valutare diversi elementi per capire se si tratta di un prodotto conveniente oppure no. Le principali caratteristiche da valutare sono:
- Il tasso di interesse annuo lordo. È il rendimento garantito sul capitale investito, a quello lordo comunicato dalle banche bisogna sottrarre il pagamento delle tasse (20%) nel momento del calcolo degli interessi. Attenzione ai tassi di ingresso (a condizioni più favorevoli per i nuovi clienti) e a quelli a regime (i tassi normali per quel conto): controlla sempre che le condizioni offerte non siano dovute a promozioni iniziali, ma che durino nel tempo.
- La capitalizzazione degli interessi. È il momento in cui vengono riconosciuti gli interessi maturati (fine anno/fine mese/intervalli definiti dalla data di apertura del conto). Impatta sulla redditività perchè gli interessi maturati possono essere re-investiti sullo stesso conto (gli interessi corrisposti dopo un anno sono solitamente meno redditizi di quelli corrisposti all’apertura del conto).
- Le varie spese per l’operatività del conto. Per il mantenimento di un conto deposito, potresti dover sostenere costi diversi oltre alle tasse sugli interessi. Molti conti deposito adottano una logica a zero spese, non addebitandoti nessun costo. In alcuni potresti vederti addebitata l’imposta di bollo o magari spese per l’apertura o per il mantenimento del conto.
- Il rendimento effettivo del conto deposito. È il guadagno concreto realizzato sulla somma depositata nel conto. Per calcolarlo bisogna considerare i flussi di cassa positivi (interessi lordi) e negativi (spese e tasse) e il momento in cui si realizzano.